Perché i fisici scavano profonde caverne nel cuore delle montagne, oppure calano rivelatori di particelle nel mare Mediterraneo e persino in profondi pozzi scavati nel ghiaccio dell’Antartide? Perché si avventurano a svolgere le loro ricerche fin sulle più alte montagne del mondo, oppure si recano nella Pampa argentina per installare un rivelatore grande quanto la Valle d’Aosta? A partire dal lavoro pionieristico di Pierre Janssen, che costruì verso la fine dell’Ottocento un laboratorio sul Monte Bianco, i fisici talvolta si allontanano dai loro comodi laboratori dotati di aria condizionata per andare in luoghi inospitali dove poter effettuare esperimenti impossibili altrove. Le immagini spettacolari presentate in questa mostra fotografica sono state scelte con l’intento di illustrare alcuni risvolti del lavoro dei ricercatori spesso sconosciuti al grande pubblico, evidenziando il contrasto tra le loro strumentazioni hi-tech e gli ambienti remoti e selvaggi in cui vengono installate.
Arsenali Digitali Concept, Grafiche, Progettazione e Direzione lavori Allestimento
Stefano Bagnasco Curatela
Beatrice Mautino Curatela